Tre appliques in ceramica policroma raffiguranti gli Schiavoni. Diffusori in vetro soffiato zolfo, Venini.
Il gruppo centrale 56x27x12 cm, i due singoli 50x16x8 cm e 50x16x11 cm
Fabrizio Clerici è uno dei principali protagonisti dell’arte italiana del Novecento, raffinato pittore, scenografo e illustratore incomparabile nella sua capacità di inventiva visionaria e senza limiti. Artista estremamente colto e dalla curiosità enciclopedica, ha dato vita ad universi onirici ed enigmatici ricchi di fascino, scaturiti da una fantasia sconfinata e nutrita dalla cultura classica e dal mito, ma anche dai movimenti del suo inconscio.
Nel 1948 riceve l’incarico di ristrutturare integralmente a Venezia il palazzetto a fianco della Basilica della Salute della contessa Anna Maria Cicogna Volpi. Il lavoro si protrae fino al 1952 per la grande attenzione di Clerici per ogni elemento decorativo della casa di cui fornisce i disegni. Per gli stucchi si affida al geniale pittore tedesco Fabius von Gugel e allo scultore Andrea Spadini affida la realizzazione dei busti raffiguranti i cacciatori di cicogne e le cariatidi che chiudono l’ala del giardino. Le sale del palazzetto Cicogna Volpi vengono illuminate da aplliques in ceramica dalle fantastiche iconografie: tralci di vite, calzari carnevaleschi, figure orientali e le raffigurazioni di mori incatenati ripresi da un modello del Longhena per il monumento Pesaro nella Basilica dei Frari. Lo stesso Clerici si fa ritrarre, con l’amica Leonor Fini, impersonificando le quattro stagioni. I diffusori a cono dai colori evanescenti sono soffiati nella vetreria dell’amico Paolo Venini.
Tre appliques in ceramica policroma raffiguranti gli Schiavoni. Diffusori in vetro soffiato zolfo, Venini.
Il gruppo centrale 56x27x12 cm, i due singoli 50x16x8 cm e 50x16x11 cm
Fabrizio Clerici è uno dei principali protagonisti dell’arte italiana del Novecento, raffinato pittore, scenografo e illustratore incomparabile nella sua capacità di inventiva visionaria e senza limiti. Artista estremamente colto e dalla curiosità enciclopedica, ha dato vita ad universi onirici ed enigmatici ricchi di fascino, scaturiti da una fantasia sconfinata e nutrita dalla cultura classica e dal mito, ma anche dai movimenti del suo inconscio.
Nel 1948 riceve l’incarico di ristrutturare integralmente a Venezia il palazzetto a fianco della Basilica della Salute della contessa Anna Maria Cicogna Volpi. Il lavoro si protrae fino al 1952 per la grande attenzione di Clerici per ogni elemento decorativo della casa di cui fornisce i disegni. Per gli stucchi si affida al geniale pittore tedesco Fabius von Gugel e allo scultore Andrea Spadini affida la realizzazione dei busti raffiguranti i cacciatori di cicogne e le cariatidi che chiudono l’ala del giardino. Le sale del palazzetto Cicogna Volpi vengono illuminate da aplliques in ceramica dalle fantastiche iconografie: tralci di vite, calzari carnevaleschi, figure orientali e le raffigurazioni di mori incatenati ripresi da un modello del Longhena per il monumento Pesaro nella Basilica dei Frari. Lo stesso Clerici si fa ritrarre, con l’amica Leonor Fini, impersonificando le quattro stagioni. I diffusori a cono dai colori evanescenti sono soffiati nella vetreria dell’amico Paolo Venini.