MARCO AROSIO

Mi reputo una persona molto fortunata perché terminato il liceo avevo già ben chiaro cosa volevo fare nella vita.
Avevo già sviluppato una naturale predisposizione verso l’arte, complice mia madre insegnante e guida appassionata nei luoghi più belli d’Italia.
A questo si aggiunse il desiderio di essere indipendente da subito e a 17 anni capii che il commercio di oggetti d’antiquariato avrebbe potuto diventare il lavoro della mia vita.
Mio padre professionista medico accolse questa scelta con scetticismo volendo per me un regolare percorso di studi per intraprendere il lavoro. Capii subito che il mestiere dell’antiquario si fa solo con la passione, imparando dai colleghi già affermati, e soprattutto facendo pratica nei mercatini d’antiquariato a stretto contatto col pubblico.
Per questo ho iniziato precocissimo a fare il mercante ambulante nelle maggiori piazze del nord Italia acquisendo così un’esperienza fondamentale nel riconoscimento degli oggetti e la loro vendibilità.

Sin dall’inizio Il mio interesse volse al ‘900 italiano, con una predilizione per il vetro di Murano. I miei primi acquisti li feci all’estero, soprattutto in Francia, Belgio e poi Stati Uniti  dove gli oggetti di Murano erano presenti in gran numero come ricordo di viaggi e souvenir.
A questo si aggiunse l’amicizia con Marc Heiremans, divenuto negli anni il maggior esperto al mondo di vetri di Murano, che iniziò a pubblicare i suoi primi cataloghi e monografie negli stessi anni in cui entrambi iniziammo a commerciare col vetro di Murano (1986).
Negli anni ’90 aprii il primo negozio a Milano, città sempre generosa di contatti che mi diede la possibilità di incontrare molti dei protagonisti della storia del Design.Entrai poi in società con Silvia e Jean Blanchaert, galleria storica che mi fece conoscere ai più importanti collezionisti italiani e stranieri.
Essere poi residente a Venezia e  coltivando un rapporto continuo con Murano mi ha aiutato nel capire fino in fondo l'essenza del vetro, materiale purtroppo tra i più difficili da datare e oggi divenuto tra i più facili da falsificare.

La passione per il vetro non è però la sola: il mio interesse si rivolge agli altri materiali forgiati col fuoco, ovvero la ceramica e il ferro.
Frequento da anni Faenza ove ho conosciuto il più dotato e colto creatore di ceramiche, Davide Gatti Servadei, e per anni sono stato l’organizzatore della mostra mercato della ceramica d’antiquariato (1999-2001).
Ho avuto poi la grande fortuna di diventare l’assistente dell’architetto Ferruccio Franzoia, nipote del grande maestro del ferro Carlo Rizzarda (1883-1931) e allestitore del museo a lui dedicato a Feltre.
Con lui, uomo di gusto infallibile,  in una ventennale frequentazione di fiere d’antiquariato e mostre abbiamo costituito fra le più belle collezioni private di arti figurative italiane del ‘900.
In un rapporto prolifico con alcuni musei pubblici come il Castello Sforzesco e la casa museo Boschi Di Stefano di Milano, sono riuscito a far acquisire alcuni pezzi straordinari.
Da cinque anni dirigo il dipartimento di Arti Decorative del ‘900 e Vetri di Murano della Casa d’Aste Cambi di Genova/Milano realizzando tra le più alte aggiudicazioni del settore.

Per il futuro spero che si possa realizzare un vero museo dedicato alla storia degli oggetti e degli arredi italiani del ‘900 di cui manca tutt'oggi una vera collezione pubblica, col rammarico che molti dei pezzi più rappresentativi non sono più reperibili. Auspico inoltre la creazione di un archivio che possa consentire ai nuovi giovani appassionati un giacimento ancora inesplorato per lo studio dello straordinario patrimonio artistico e artigianale del ‘900 italiano.